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Tra solidarietà e sport, torna "L'Angolo di Pupi" con Javier Zanetti e Fondazione P.U.P.I.

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Secondo appuntamento con "L'Angolo di Pupi", la nostra rubrica in qualità di Media Supporter di Fondazione P.U.P.I., l'organizzazione no profit fondata da Javier Zanetti e sua moglie Paula de la Fuente per la protezione integrale dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Nella nostra chiacchierata con il Capitano del Triplete torniamo a dare spazio alla realtà della Fondazione, ai suoi proggetti e ai suoi valori fondanti quali l'inclusione e la socialità, con il consueto sguardo al mondo del calcio.

Javier, partiamo dalle origini: cosa ha spinto te e tua moglie Paula a decidere di creare la Fondazione PUPI nel 2001? Ci ha spinto un momento di grande difficoltà per il nostro Paese. C'è stata la voglia di fare qualcosa di concreto per dare ai bambini e alle loro famiglie la possibilità di avere un futuro migliore attraverso l'educazione, lo sport, la salute e tutto ciò di cui ha bisogno un bambino per una crescita sana.

Uno dei progetti che più anima lo spirito della Fondazione PUPI è "Lo sport ci rende uguali" che punta molto a costruire una rete di valori nel territorio. E parlando di inclusione, finalmente il calcio femminile è un movimento importante anche nel nostro Paese. Lo percepisci anche nella maggiore partecipazione di bambine e ragazze alle iniziative calcistiche della Fondazione? Per noi l'inclusione è un valore fondamentale, direi il più importante, per questo portiamo avanti dei diversi progetti in cui rappresenti una leva di maturazione per bambini e adolescenza. Lo dimostra anche il calcio femminile, diventato una testimonianza della trasversalità di questo sport.

Di recente sei stato in visita alle Nazioni Unite con Inter Campus per la giornata internazionale dello sport e della pace. Il razzismo è ancora una piaga che affligge a più livelli il mondo del calcio: quali sono le azioni che, secondo te, le varie leghe possono mettere in atto per contrastare gli episodi che purtroppo si ripetono ancora oggi? Rappresentare l’Inter alle Nazioni Unite per il progetto Inter Campus è stato per me un onore. Purtroopo sono ancora oggi numerose le problematiche che devono essere affrontate nel mondo sportivo, una di queste è senza dubbio il razzismo.

Tornerai al calcio giocato in occasione del decimo trofeo PUPI che si terrà il prossimo 13 maggio: i partecipanti delle squadre che affronti hanno più timore di te o più voglia di non sfigurare? Il torneo Pupi è un bellissimo momento di sport da condividere con le persone che supportano la nostra Fondazione. In realtà, come sempre, la cosa più importante è il divertimento di chi partecipa.

E' un periodo caldissimo su tutti i campionati d'Europa. Qual è il giocatore che ti ha impressionato di più in assoluto? Sicuramente Kim, il difensore del Napoli.

Cosa ne pensi della scelta di far debuttare Mateo Retegui, attualmente capocannoniere in Primera Division, con la maglia della Nazionale italiana? Credo che Retegui abbia sfruttato al meglio questa opportunità e che sicuramente potrà essere utile alla Nazionale italiana.

E' arrivato il momento delle semifinali in Europa e Conference League. Quali sono i punti di forza del Siviglia e del Bayer, rispettivamente avversarie di Juventus e Roma? Il Siviglia è una squadra di grandissima esperienza in questa competizione, il Bayer con il grande lavoro di Xavi Alonso è diventata una protagonista.

Infine vogliamo la tua previsione: secondo te ci sarà una finale tutta italiana? Anche se non sarà facile, ci sono grande possibilità di vedere una finale tutta italiana.

Lo speriamo anche noi, Javier! Grazie come sempre della tua disponibilità, al prossimo appuntamento!

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