Quarta tappa del nostro viaggio nella storia dello Sport e delle sue evoluzioni, oggi parleremo di come lo sport, come concetto e attività, sia diventato quello che conosciamo oggi. È la commistione di aspetti competitivi e di fratellanza, due facce così diverse della stessa medaglia, a rendere lo sport e la sua fruizione uno dei più affascinanti aspetti culturali della società contemporanea.
Partiamo dalla parola stessa, sport. Il termine ha origini incerte, ma sembra derivare dal francese medievale, desport, che significava divertimento. Nell’XVI secolo questa parola era usata anche in Gran Bretagna, per descrivere attività ricreative come caccia, scherma e corse di cavalli, praticate soprattutto dall'aristocrazia. È solo nella seconda metà del XIX secolo che il termine iniziò a riferirsi a attività motorie competitive codificate, segnando effettivamente il passaggio dal gioco libero allo sport moderno.
Nella seconda metà dell’800 lo sport divenne simbolo di progresso e modernità. Nei college inglesi si iniziarono a regolamentare i giochi tradizionali, eliminando la violenza e formalizzandoli con regole precise. I giochi di squadra, che un tempo erano più un’occasione di tafferugli, si trasformarono in strumenti per sviluppare spirito di gruppo, solidarietà, cooperazione e disciplina, diventando parte integrante dell’educazione. Proprio nei college nacquero le regole di molti sport moderni, come rugby, calcio e polo, introducendo innovazioni come i guantoni per la boxe e varie standardizzazioni per attrezzi e gare.
Lo sport si avviò a diventare uno dei simboli del XX secolo, ma che ruolo ha la rivoluzione industriale in questo processo di popolarizzazione anche nei ceti più umili della società, non solo inglese? L’introduzione nelle fabbriche della settimana corta e la possibilità di avere del tempo libero permettono a operai e impiegati di potersi dedicare allo sport non più solo come spettatori, ma anche di prendere parte alle varie attività.
In effetti, i canali che favorirono la rivoluzione industriale contribuirono anche alla diffusione dello sport, sebbene con tempi e modalità diversi. Il calcio si offre come un esempio molto rappresentativo: commercianti e marinai britannici, durante le soste nei porti mediterranei come Marsiglia, Genova e Barcellona, giocavano a football nel tempo libero, diffondendolo così per imitazione. In Italia, il primo club calcistico nacque a Genova nel 1893 grazie agli inglesi.
Proprio in Italia, purtroppo, tra le due Guerre Mondiali lo sport divenne anche un mezzo di propaganda politica. Benito Mussolini intuì subito l’importanza che l’attività sportiva avrebbe potuto avere nella creazione di un orgoglio nazionale e spirito di unione. Tra attività amatoriali e atleti del regime come Primo Carnera, l’Italia fascista degli anni ’30 divenne protagonista assoluta dello scenario sportivo mondiale.
Prima delle guerre, però, si era già iniziato a organizzare istituzionalmente gli sport. Il 16 giugno 1894 venne istituito il Comitato Interministeriale dei Giochi Olimpici, successivamente trasformato nel Comitato Olimpico Internazionale (CIO). In Italia, nel 1907, fu fondato il primo Comitato Nazionale Olimpico (CNO), che ottenne il riconoscimento ufficiale dal CIO l’anno successivo.
Il CONI, più o meno come lo conosciamo oggi, nacque nel 1914 con lo scopo di organizzare la presenza degli atleti italiani ai giochi Olimpici. È nel ’42, durante il regime fascista, che il CONI diventa ente di diritto pubblico, con personalità giuridica e organi territoriali, con l’istituzione di comitati regionali e provinciali, dando vita a uno statuto che è rimasto pressoché invariato ai giorni nostri.
Oggi sono affiliate al Comitato Olimpico Nazionale Italiano ben 95.000 società sportive, che contano la bellezza di 11 milioni di tesserati tra le 50 federazioni riconosciute, fra cui anche la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e l’Automobile Club d’Italia (ACI), che si occupa non solo di rappresentare gli sport automobilistici a livello nazionale, ma anche di svolgere un lavoro di sensibilizzazione ed educazione per i “patentati” di tutto lo Stivale.
Lo sport si evolve ogni giorno e l’avvento della tecnologia, in campo e a casa di tutti gli appassionati, ha cambiato lo stesso concetto di attività sportiva, basti pensare alla nascita degli E-Sports e alla serietà che hanno assunto a livello istituzionale. Continuate a seguirci per scoprire insieme a noi tutte le novità e gli approfondimenti dei prossimi appuntamenti de “L’Evoluzione dello Sport”!