Il Verona saluta Toni e la A con una vittoria sulla Juve che fa notizia, il Milan vince ma i neroverdi di Di Francesco restano sesti. Inter e Fiorentina matematicamente quarta e quinta, il derby della Lanterna è del Genoa
Il verdetto di giornata è la retrocessione matematica del Frosinone, rispedito in Serie B dal Sassuolo, che al contempo tiene a distanza il Milan e preserva il sesto posto. In zona Europa non cambia nulla, perché vince la Roma ma vince anche il Napoli nel posticipo e il secondo posto è ancora dei partenopei. Mancano 90 minuti alla fine della stagione ed è ormai quasi tutto scritto. L’Inter ha blindato definitivamente il quarto posto nell’anticipo del sabato con il 2-1 all’Empoli: Icardi sblocca, Pucciarelli pareggia, ma Perisic porta i tre punti ai nerazzurri, che accedono così ai gironi di Europa League, senza passare dai playoff. Il Milan aveva fatto il suo, col minimo sindacale, per mettere pressione al Sassuolo: con un calcio di rigore di Bacca al 40′ si aggiudica tutta la posta in palio a Bologna. I rossoblu hanno giocato in dieci uomini dal 12′ per il rosso (doppia ammonizione) a Diawara, ma la squadra di Brocchi, senza gioco e con pochissime idee, non è riuscita a chiudere la gara e alla fine ha rischiato grosso, quando Doveri ha annullato (giustamente) il pari di Masina. La vittoria vuol dire sesto posto, ma il Sassuolo risponde presente e qualche ora dopo imita i rossoneri, batte di misura il Frosinone con rete di Politano all’85’ e condanna i ciociari al ritorno in B.
La Roma fa il suo dovere, risolve la pratica Chievo nel primo tempo con il gol di Nainggolan e il raddoppio di testa di Rudiger, poi nella ripresa Pjanic cala il tris su assist del subentrato Totti. La festa è giallorossa, ma non basta per scavalcare il Napoli in classifica: il secondo posto resta dei partenopei, che nel posticipo domenicale battono per 2-1 il Torino e si riportano subito a +2 sulla squadra di Spalletti. Apre il solito Higuain, poi Callejon firma il bis. Bruno Peres rimette in gara i granata nella ripresa, poi Vives si fa espellere e complica la rimonta. Il derby della Lanterna è del Genoa: netto 3-0 alla Sampdoria, salva ma fischiata. Sblocca Pavoletti, poi la doppietta di Suso. Marassi si tinge di rossoblu dopo il 3-2 dell’andata colorato di blucerchiato. A dare una mano a Montella sono le concorrenti per la salvezza, su tutte il Carpi che crolla sotto i colpi (tre) della Lazio in un match in cui succede di tutto. Mbakogu calcia due rigori tra le braccia di Marchetti, mandando in fumo i piani degli emiliani. Prova a farsi perdonare segnando nel finale, ma è l’1-3 e serve a poco. Decisivi risultano i gol di Bisevac, Candreva e Klose. Per Inzaghi non è solo festa, però, perché due dei suoi perdono la testa e si fanno espellere: Biglia viene cacciato per un’entrata sulla caviglia di Verdi e Djordjevic fa peggio, stringendo le mani intorno al collo di Letizia. La disciplina è da rivedere.
La Fiorentina pareggia a reti bianche con il Palermo e festeggia la qualificazione matematica all’Europa League. Il pari soddisfa entrambe, i rosanero si portano infatti a +1 sul Carpi terzultimo e vedono più vicina la salvezza. L’Udinese canta vittoria con un pareggio in casa dell’Atalanta, che le basta per dirsi salva. Il gol decisivo è di Zapata, 9 minuti dopo Bellini firma l’1-1 direttamente da calcio di rigore. E’ dal dischetto che Luca Toni trova il gol dell’addio al calcio durante Verona-Juventus. Al 10′ della ripresa è Viviani a fare il 2-0. I campioni d’Italia sono troppo sazi per reagire e nel recupero restano anche in dieci uomini per il rosso ad Alex Sandro (somma di gialli). A tempo quasi scaduto Zaza guadagna un rigore che Dybala trasforma, arrivando a 21 gol in stagione, come Tevez nella sua prima stagione in bianconero. Finisce 2-1, fa notizia la sconfitta della Juventus, che non perdeva da fine ottobre, contro il Sassuolo l’ultimo ko prima della striscia positiva che l’ha portata fino in vetta. L’Hellas saluta Toni e la Serie A con una vittoria.