Il Portogallo è diventato campione d’Europa in una finale in cui Cristiano Ronaldo spingeva i suoi compagni dalla panchina – per via di un infortunio in avvio del match – ed illuminata dal gol di Eder nel secondo tempo supplementare
A dodici anni da quella indigesta serata di Lisbona, in cui la Grecia sottrasse sorprendentemente ai padroni di casa il titolo europeo, il Portogallo ha finalmente alzato al cielo la sua prima Coppa Delaunay. Quella del 10 luglio 2016 rappresenta una data che segnerà indelebilmente il popolo lusitano: una nazione che tando ha dato in termine di campioni al calcio ma che non era mai riuscita a portare a casa un titolo internazionale. E lo ha fatto al termine di un campionato in cui non ha eccelso per prestazioni e risultati – una sola vittoria nei 90 minuti giunta solo in semifinale – ma nella quale si è distinta per compattezza e resistenza. Ad onor del vero ha beneficiato anche di un tabellone alquanto benevolo, che non le ha messo davanti alcuna big fino alla finale contro la Francia. Ma anche la sua avversaria, per quanto si sia sempre imposta con merito in tutte le sfide che la competizione le ha riservato, ha incontrato solamente in semifinale uno scoglio altamente temibile come la Germania, che però è riuscita a raggirare con organizzazione di gioco e concretezza. L’incontro di ieri a Saint Denis sembrava partire con pessimi presupposti per i ragazzi allenati da Fernando Santos. All’inizio del primo tempo un colpo di Payet ha messo fuori gioco Cristiano Ronaldo: la sua prematura uscita dal rettangolo verde, in cui non sono mancate lacrime amare dell’iconico giocatore, faceva pensare ad una completa disfatta per il Portogallo. Invece la squadra verderossa ha tenuto duro, mostrando di resistere ai numerosi attacchi francesi. Quando ormai sembrava destinata ai calci di rigore, la partita si è improvvisamente illuminata con il gol di Eder, che ha portato la sua nazionale sugli altari dei vincitori e gettato nel più profondo sconforto la stragrande tifoseria presente nell’impianto parigino. Un gol che sa di pura rivalsa per il giocatore di origine guineiana, che era sempre stato visto come un ripiego del più celebrato attaccante portoghese. Come spesso succede in queste grandi manifestazioni, a risolvere la partita è un giocatore che non è mai riuscito ad “esplodere” e che attualmente milita nel Lille dopo un’esperienza poco fortunata nello Swansea.
Cristiano Ronaldo ha dedicato questo trofeo “a tutti i portoghesi, a tutti gli immigrati, a tutti quelli che hanno creduto in noi. Sono molto molto felice“. La festa per questa importante vittoria ha valicato lo stadio Saint Denis verso il luogo più naturale, ovvero il Portogallo, ed è proseguita per tutta la notte nelle strade di Lisbona e di tutte le città dello stato affacciato sull’Oceano Atlantico. Tra gli esultanti non poteva mancare ovviamente il neo allenatore del Manchester United Josè Mourinho, che incurante della mise casalinga ha voluto postare questa foto sul suo profilo Instagram. Oltre al titolo di campione di Europa, per i 23 giocatori della Seleçao anche il premio stabilito dalla Federazione lusitana in caso di vittoria: 275mila euro a testa per festeggiare a dovere un traguardo storico per una delle nazionali cardini del calcio europeo.